
Fagiolo - Faita Brent'e monza
Il fagiolo “Faita brent’e monza” è un fagiolo rampicante coltivato tradizionalmente nell’areale di Tiana. Ha ottenuto il marchio di Denominazione di origine comunale (De.Co) istituito dal Comune di Tiana nel 2018.
Scheda della risorsa PDF
Regno: Vegetale
Famiglia: Fabaceae
Genere: Phaseolus
Specie: Phaseolus vulgaris L. Subsp. vulgaris
Area di origine: Tiana e areali orticoli della Sardegna
Rischio di estinzione e/o erosione genetica: Si
Agricoltori custodi: Società Agr. Santamada S.S. | Società agricola Agave | Azienda agricola Massimo Zedda
Tiana è sempre stata stabilmente popolata fin dalla preistoria, poi nel Medioevo, e fino ad oggi. Nella zona i frati minori potrebbero avere introdotto il fagiolo già a partire dal XVI secolo, dove ha preso la denominazione in dialetto tianese ‘faita’ (piccola fava). A dimostrazione della bontà dei legumi tianesi, Vittorio Angius e Goffredo Casalis nel loro dizionario scrivevano che “il prodotto massimo di legumi di Tiana lodasi ottimo. Può aversene l’8 per 1”. E così anche il dizionario corografico dell'Italia del 1871. Il catasto d'Italia del 1929, mostra l'ottima specializzazione nella coltivazione dei fagioli tianesi: 9 ettari. Nel 1960, Giuseppe Manca, nel suo libro ‘Saldigna’ ribadisce che l'orticoltura e la coltivazione dei legumi a Tiana avevano un ruolo importante. Tecnici dell’Ispettorato compartimentale dell’agricoltura di Cagliari nel 1967/69, a seguito di sopralluogo a Tiana stimarono in 100 ettari le superfici irrigate di cui, il 75% a fagiolo e patate, connesse a forte impiego di lavoro. A fine 1990 il CBV dell'Ateneo di Sassari mostra interesse per le biodiversità ortive sarde, mentre Agris ne descrive e caratterizza diverse accessioni, anche sotto il profilo dei resistenza ai virus. Nel 2003, nel volume “Sardegna”, parte di un progetto enciclopedico dedicato a tutte le regioni d’Italia, si evidenzia la specializzazione dei tianesi: “in un recente passato (Tiana) ha legato il suo nome alla produzione di fagioli che venivano scambiati e commercializzati in numerosi centri dell'isola, e allo sfruttamento delle abbondanti acque dei fiumi Torrei e Bau ‘e Fonne”.
Nel 2009 viene pubblicato il libro Risorse genetiche di fagiolo comune della Sardegna, dove sono raccolte anche due accessioni tianesi donate da un agricoltore custode: Faita sorgonesa e Faita de colore. Nel 2013, è stato assegnato il Bollino Blu al fagiolo tianese da parte del Ministero delle politiche agricole e inserito nell’elenco dei PAT come prodotto agroalimentare tradizionale.
Link e documenti correlati
Pianta rampicante ad alta vigoria, a portamento indeterminato e di forma rettangolare, presenta inizio di avvolgimento medio (45 gg) che prosegue con velocità media sino a un’altezza di 180-200 cm.
Le foglie sono verdi ad intensità di colore media e forte rugosità, con la fogliolina terminale di taglia piccola e di forma da circolare a quadrangolare, quadrangolare.
I fiori sono a stendardo ed ali bianche. L’epoca di fioritura è media (45 gg).
I baccelli, corti (9-12 cm) sono larghi (16-17 mm) nel punto massimo, hanno larghezza trasversale media di 11,7 mm, si presentano in sezione trasversale a livello del seme di forma da ellittica o ovale, a tessitura della superficie rugosa, a curvatura lieve e dotati di becco corto (10mm). Il colore di fondo è verde, con colorazione secondaria assente; a maturazione fisiologica è giallo; il filo di sutura ventrale è assente. Allo stato secco presentano strozzature medie, a maturità sono indeiscenti, contengono di norma 4 semi.
Il seme maturo (morfotipo seme: bicolore bianco/nero ovale), di larghezza media (8,6 mm) e corti in lunghezza (11,6 mm) si caratterizza per avere un peso basso (26-40 gr/100 semi). È di forma da tondeggiante a ellittica, bicolore, il principale bianco mentre il secondario è nero (testa di moro), distribuito su metà della superficie del seme.
Il ciclo di sviluppo, dalla semina alla maturazione cerosa è medio-tardiva (77 gg). Non viene evidenziata resistenza alle principali fitopatie. Il numero legumi per pianta è di 64; il numero di semi per legume: 4; il peso di 100 semi secchi è basso (26 gr); l’attitudine al consumo: granella secca. Sensibile all’antracnosi