Nocciole di Austis: la Nughedda si fa in 10 al Repertorio

08 marzo 2024

Sono del 1800 le più antiche fonti storiche che documentano la presenza di una florida corilicoltura nelle Barbagie di Belvì e di Ollolai, i cui frutti sono da sempre stati fonte e materia prima per la produzione dolciaria tipica della rinomata pasticceria secca tradizionale sarda.

Ma la più bella e affascinante testimonianza vivente è quella dell’anziana signora Peppina Canneddu di Austis, classe 1926, che con una lucida narrazione ci regala vividi ricordi di quando da giovane andava con la sua famiglia nelle campagne del paese a raccogliere, lungo i corsi d’acqua, quelle nocciole che ad Austis chiamano genericamente “Nughedda”.

Per non smarrire il valore identitario e storico di una cultura ed esperienza secolare, fatto di saperi che legano la coltivazione degli avellani all’abilità creativa delle maestre pasticcere, il Comitato Biodiversità di Austis, in collaborazione con l’Agenzia di ricerca Agris, ha condotto un’accurata indagine scientifica sul germoplasma locale delle nocciole facendo emergere un ricco  patrimonio di biodiversità.

A coronamento di quest’iniziativa, dieci varietà diverse di nughedda, dai nomi tanto vari quanto suggestivi, sono state iscritte al Repertorio regionale capitalizzando così l’appassionato impegno di uno dei Comitati storici della biodiversità in Sardegna, quello di Austis, che ha saputo coniugare la sensibilità di un impegno ideologico alla pragmatica  necessità di tutelare legalmente le risorse genetiche locali, ponendo così le basi per una possibile e concreta valorizzazione economica.